FNOMCeO ricorre contro la sanzione Antitrust sulla pubblicità. Prada: iniziativa necessaria per chiarire
Dopo la decisione dell’Antitrust di sanzionare la FNOMCeO per aver posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza, il Comitato Centrale della Federazione ha deciso di ricorrere al Tar, contro la decisione dell’Authority.
“Posso assicurare – ha detto ad un noto quotidiano online del settore odontoiatrico il Presidente Nazionale CAO Giuseppe Renzo – che la Federazione non si limiterà a difendere in tutte le sedi giudiziarie, anche internazionali, la correttezza dei propri comportamenti ma si impegnerà anche a livello comunicativo per coinvolgere l’opinione pubblica e le Istituzioni interessate su una battaglia che vede la chiara volontà di far prevalere le ragioni della tutela del mercato su quelle della difesa della salute dei cittadini.“
In particolare la Federazione contesta il voler inquadrare il Codice Deontologico della professione medica come un regolamento attraverso il quale gli Ordini, come un “cartello di imprese”, vogliono inquinare il libero mercato allo scopo di favorire interessi economici settoriali.
“Gli Ordini e la Federazione quali enti pubblici ausiliari della Pubblica Amministrazione – ricorda il presidente Renzo – hanno l’obbligo di tutelare la salute dei cittadini che non può essere posta in pericolo da campagne pubblicitarie ingannevoli che hanno spesso lo scopo di ingenerare bisogni indotti senza poter essere valutati correttamente dai pazienti per l’inevitabile asimmetria informativa fra i medici e i pazienti stessi“.
“Sosteniamo ed apprezziamo la decisione della FNOMCeO”; commenta il Presidente Nazionale ANDIGianfranco Prada.
“Capisco i colleghi che in un periodo difficile come questo cercano di farsi conoscere ma il messaggio pubblicitario deve sempre rispettare una etica ed un decoro professionale, che noi abbiamo voluto ulteriormente regolamentare con il Codice Etico ANDI. Come medici non vendiamo un prodotto o un servizio ma curiamo persone. L’iniziativa della FNOMCeO permetterà di chiarire una volta per tutte quale tipo di messaggio può essere veicolato dal sanitario e quali sono le reali competenze in materia dell’Ordine professionale a tutela soprattutto dei cittadini”.